Marco Antonelli
La resistenza al fuoco è un requisito fondamentale per la sicurezza degli edifici, che si ottiene attraverso una combinazione di strategie di prevenzione e protezione, con la compartimentazione che svolge un ruolo fondamentale nel limitare la propagazione dell’incendio e garantire operazioni di evacuazione e soccorso in sicurezza. I quadri normativi dell’UE e dell’Italia richiedono che le compartimentazioni antincendio mantengano l’integrità strutturale, limitino il trasferimento di calore e controllino il passaggio del fumo per periodi di tempo prescritti, come verificato attraverso prove di resistenza al fuoco standardizzate (EN 1363-2, ISO 834).
Questo articolo fornisce una panoramica dei sistemi di protezione antincendio per elementi strutturali privi di resistenza al fuoco intrinseca, classificando le soluzioni in rivestimenti reattivi (ad esempio, vernici intumescenti), materiali isolanti spruzzati e protezioni a base di pannelli. Ogni sistema offre un equilibrio distintivo tra prestazioni, estetica e complessità di installazione. La norma specifica EN 13381-1 regola le prove di resistenza al fuoco di controsoffitti orizzontali o membrane con intercapedini, sottolineando l’importanza cruciale della progettazione delle intercapedini e dell’integrazione di elementi come gli apparecchi di illuminazione.
L’attenzione principale è rivolta alle norme della serie EN 13381, in particolare alle EN 13381-4, -8, -9 e -10, che forniscono metodologie per la valutazione delle prestazioni di protezione antincendio applicate ai componenti strutturali in acciaio. La EN 13381-4 si applica alle tecnologie di protezione passiva, esclusi i rivestimenti reattivi, mentre la EN 13381-8 è dedicata esclusivamente ai sistemi di protezione antincendio reattivi. Entrambe le norme introducono quattro metodi di valutazione per generare tabelle di prestazione, di grande valore per i progettisti di sicurezza antincendio. La norma EN 13381-9 afronta la resistenza al fuoco di travi in acciaio a I e H con aperture nell’anima mediante analisi multitemperatura (MTA) e protocolli di prova definiti, mentre la norma EN 13381-10 si applica a barre di acciaio circolari e rettangolari sottoposte a trazione, specificando le condizioni di prova sia con che senza carico e correlando lo spessoredel rivestimento protettivo alla durata della resistenza al fuoco.
Inoltre, l’articolo sottolinea l’importanza cruciale della corretta applicazione e installazione dei sistemi di protezione antincendio. La normativa italiana attribuisce agli applicatori la responsabilità di certificare la corretta installazione, una pratica che ha evidenziato difficoltà dovute a una guida normativa limitata. Per colmare questa lacuna, le norme della serie UNI 10898 stabiliscono procedure complete di controllo qualità per i rivestimenti antincendio, migliorando così l’affidabilità e la sicurezza delle misure di protezione antincendio strutturali.
1. INTRODUZIONE
Resistere ad un incendio è un compito difficile per ogni materiale e sistema costruttivo. Solo una corretta combinazione di protezione e prevenzione può portare ad un’efficace riduzione dei rischi e delle conseguenze, compatibilmente con le esigenze economiche, architettoniche e ambientali. Fra gli interventi definiti di protezione (anche se il confine fra prevenzione e protezione è spesso sottile), la suddivisione delle zone a rischio in aree indipendenti riveste certamente la massima importanza, in quanto così facendo tali zone sono in grado di sopportare un eventuale incendio senza che questo si propaghi alle zone adiacenti.
Questa operazione è detta compartimentazione. La compartimentazione è un’operazione estremamente efficace non solo in termini di sicurezza ma anche – e soprattutto – in termini economici, perché facilita la progettazione all’incendio e permette di minimizzare gli effetti di eventuali errori progettuali.
Inoltre, la compartimentazione consente un intervento più sicuro delle squadre di soccorso e permette un’evacuazione in condizioni controllate. Non a caso il regolamento CPR 305/11 pubblicato il 4 aprile 2011 (Regolamento Prodotti da Costruzione), nei suoi documenti interpretativi, impone alla compartimentazione un ruolo da protagonista, al fine di salvaguardare gli occupanti e i soccorritori.
Dal punto di vista normativo italiano, il compartimento è definito nel D.M. 3 agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 agosto 2015, n. 192 come: parte dell’opera da costruzione organizzata per rispondere alle esigenze della sicurezza in caso di incendio e delimitata da prodotti o elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l’azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la resistenza al fuoco. […]
Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche, n. 3/2025.