Ing. Valentina Guerra, Ing. Paolo Giussani, Prof. Ing. Paolo Rigone
Studio di Ingegneria Rigone, Milano

Il futuro Eurocodice 10 per la progettazione delle strutture in vetro è articolato in tre parti: se la prima parte riporta i principi generali di calcolo del vetro per impieghi strutturali, la parte due illustra la progettazione di elementi caricati ortogonalmente al proprio piano, e la parte tre è specifica di elementi caricati nel piano del vetro.
Sebbene si tratti di norme europee EN ancora in fase di pubblicazione definitiva (ossia ad oggi sono progetti di norma, la serie prEN 19100), l’articolazione dell’Eurocodice 10 è in buona sostanza consolidata e l’ultima edizione disponibile della bozza di Eurocodice 10 risale a settembre 2024. Alle tre parti dell’Eurocodice, si affiancherà la “specifica tecnica” UNICEN/TS 19100-4 datata 2024 e già resa disponibile dall’UNI e dal CEN. Essa ricalca i principi di scelta delle composizioni vetrarie in funzione dei criteri di sicurezza già contenuti nella norma tutta italiana UNI 7697:2021, colmando il vuoto normativo europeo sul tema. Il futuro Eurocodice 10 del vetro comprende nel suo campo di applicazione gli elementi strutturali vetrati aventi classe di conseguenza superiore alla CC0. Gli elementi non strutturali, associati alla classe di conseguenza CC0, sono invece coperti dalla già esistente norma europea UNI EN 16612. Il documento illustra gli stati limite applicabili ai componenti vetrati e introduce, tra i già noti Stati Limite di Esercizio (SLE) e Ultimi (SLU), gli statilimite Fracture Limit State (FLS) e Post Fracture Limit State (PFLS), ossia gli stati limite dello stato fratturato del vetro.
Il vetro, essendo di sua natura un materiale fragile, in specifiche applicazioni necessita di specifiche verifiche di sicurezza in un pre-determinato e limitato periodo di tempo, utile per mettere in sicurezza l’ambiente circostante e per sostituirlo: queste verifiche si riferiscono a situazioni di progetto del tipo accidentali. L’Eurocodice 10 illustra, tra gli altri carichi più ricorrenti per i sistemi costruttivi più comuni, i metodi di calcolo del carico associabile specificatamente al vetro: la pressione isocora nelle intercapedini di vetrocamere. Sono poi specificati i fattori parziali γM del vetro, le resistenze caratteristiche a flessione associabili al materiale, così come i fattori da impiegarsi per la determinazione della resistenza di progetto del vetro. Tali fattori tengono in conto delle diverse variabili che influenza la resistenza meccanica del vetro, quali, ad esempio: la durata dei carichi applicati, fattori dimensionali della lastra vetrata, trattamenti superficiali e di bordo del vetro, trattamenti termici delle tipologie vetrarie impiegabili. La serie prEN 19100 fornisce inoltre i limiti di deformata ammissibili per le diverse tipologie di vetri (vetri monolitici, vetrocamera, solai, parapetti, ecc.) in funzione del tipo di vincolo della lastra. Infine, il documento illustra le diverse modellazioni meccaniche degli intercalari previsti in vetri stratificati, oltre che proporre metodi di determinazione dello “spessore efficace” di tali vetri stratificati.
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