Ing. Vincenzo Nunziata
STUDIO NUNZIATA – Via Marconi 10, 80036 Palma Campania (NA), Italy

In questo articolo verrà trattato il tema delle verifiche di sicurezza VAL 4 per i viadotti Rio Gamberi e Rio Faldo, rispettivamente al km 234+034 e 234+711 della rete ASPI tronco DT04 – FI. Si partirà dall’analisi storica, per giungere al piano di indagine e alle verifiche particolarmente complesse per le varie vicissitudini (ancherottura di elementi strutturali) che le opere in questione hanno subito a partire dalla data di inaugurazione avvenuta il 03/12/1960. I viadotti Rio Gamberi e Rio Faldo furono progettati dallo stesso progettista ing. Pesenti e realizzati dalla stessa impresa ITALSTRADE alla fine degli anni ’50. Essi, insieme al viadotto Pattano di analoga tipologia, rappresentano delle opere uniche su tutta la rete autostradale Italiana. Tale tipologia strutturale non è stata più adottata in alcuna altra opera per il suo carattere sperimentale non sufficientemente studiato sia a livello scientifico che bibliografico ed anche per le difficoltà esecutive. Oltretutto i viadotti realizzati hanno mostrato delle carenze a livello strutturale e di esercizio come dimostrato dai numerosi interventi strutturali, anche molto invasivi, resisi necessari a partire dal 1977.

1 INTRODUZIONE
I viadotti Rio Gamberi e Rio Faldo furono progettati dallo stesso progettista ing. Pesenti, e realizzati dalla stessa impresa: ITALSTRADE, alla fine degli anni ’50 ed aperti al traffico il 03/12/1960. Essi, insieme al viadotto Pattano di analoga tipologia, rappresentano delle opere uniche su tutta la rete autostradale Italiana. La particolarità di tali opere consiste essenzialmente nella scelta del progettista strutturale di utilizzare per le campate principali, di luce circa 32 m, due travature reticolari accoppiate composte da profili tubolari saldati ai nodi, con montanti e diagonali tubolari scantonati alle estremità e saldati a innesto sui correnti tubolari superiori e inferiori (figure 1 e 2). L’impalcato è formato da una soletta piena in c.a. irrigidita inferiormente con costolature in c.a. armate con profili in carpenteria metallica. Tale soletta era fissata in origine con bulloni alle travature reticolari.
Tale tipologia strutturale non è stata più adottata in alcuna altra opera per il suo carattere sperimentale ed anche per le difficoltà esecutive. Oltretutto i viadotti realizzati hanno mostrato delle carenze a livello strutturale e di esercizio come dimostrato dai numerosi interventi strutturali, anche molto invasivisi, resisi necessari a partire dal 1977. […]

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