Ing. Sandro Favero, Ing. Federico Zaggia, Ing. Luigi Ranzato
F&M ingegneria

Il Padiglione Italia per Expo Dubai 2020 si presenta come un esperimento di architettura riconfigurabile e circolarità. Si compone di tre scafi di navi che formano il tetto della struttura, una facciata multimediale realizzata con 70 chilometri di corde nautiche in plastica riciclata, e un sistema naturale di mitigazione del clima che sostituisce l’aria condizionata. Il Padiglione Italia è stato progettato da CRA-Carlo Ratti Associati e Italo Rota Building Office, con F&M Ingegneria e Matteo Gatto.

1 Premessa
Il progetto del nuovo padiglione Italia concepito per l’evento Expo 2020 di Dubai, poi posticipato di un anno causa la pandemia mondiale Covid19, ebbe sin dalla sua nascita un obiettivo: essere unico. I progettisti si promisero di realizzare un’opera senza eguali, un’opera che non sia il classico edificio temporaneo bensì un’idea unica ed originale (figura 1). Grazie alla professionalità di tutti i tecnici coinvolti, della Stazione Appaltante Invitalia e dell’Impresa RAQ, il padiglione è stato inaugurato senza imprevisti all’apertura dell’evento Expo.

2 Principi alla base della progettazione
L’unicità del padiglione doveva catturare l’interesse dei visitatori e della stampa grazie al suo forte impatto visivo. Senza dubbio la fluidità delle forme, a richiamare il moto ondoso del mare, conferisce al padiglione Italia un carattere unico ed immediatamente riconoscibile (figura 2).
La continuità delle colonne con archi e catenarie, tutte a curvature variabili senza cuspidi ed angoli vivi, è la massima rappresentazione della fluidità delle forme che caratterizza il padiglione (figura 3).
Unica al mondo è l’idea di completare la copertura con scafi rovesciati, sorretti da archi a raggio variabile, e colorati di rosso, bianco e verde come la bandiera italiana (figura 4).

Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche, n. 1/2022.

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