L’Università di Trieste e il Dipartimento di Ingegneria e Architettura piangono la prematura e improvvisa scomparsa del collega Claudio Amadio, già Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni e in quiescenza da fine 2022.

Una grave perdita umana e professionale, che coglie di sprovvista la comunità scientifica dell’Ateneo triestino, e non solo. L’umanità, la competenza, la passione per l’insegnamento e la dedizione che ha sempre trasmesso ai suoi studenti, resteranno vivo ricordo in varie generazioni di Ingegneri Civili formatisi presso l’Università di Trieste. Allo stesso tempo, le capacità, la lealtà intellettuale e la serietà del suo costante impegno resteranno nella memoria di tutti i colleghi che hanno avuto la fortuna e l’onore di poterlo conoscere.

Claudio Amadio, laureatosi all’Università di Trieste, ha iniziato nel 1983 la carriera accademica in qualità di ricercatore presso l’allora Dipartimento di Ingegneria Civile, dove ha ricoperto successivamente i ruoli di Professore Associato e Ordinario. Ha tenuto numerosi insegnamenti del settore scientifico disciplinare di Tecnica delle Costruzioni (ICAR/09), compresi quello di Costruzioni in Acciaio, Progetto di Strutture, Costruzioni in Zona Sismica.

La sua attività scientifica, particolarmente ricca e ampia negli anni, ha riguardato ricerche teoriche, numeriche e sperimentali dedicate a temi di base e applicativi, relativi a strutture in acciaio, composte acciaio-calcestruzzo, legno, vetro, tanto per nuove costruzioni quanto in termini di intervento su strutture esistenti.

Amadio è stato coautore di oltre 250 lavori scientifici pubblicati tra riviste internazionali e atti di convegno internazionali. È stato un riferimento, in particolare, per le strutture in acciaio e composte acciaio-calcestruzzo sismoresistenti. Responsabile scientifico di numerosi progetti e unità di ricerca, tra cui due PRIN e numerose unità di ricerca locali RELUIS (Dipartimento della Protezione Civile – Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), in cui si è dedicato a strutture in acciaio, strutture composte acciaio-calcestruzzo, mappe di rischio e scenari di danno sismico. Ha svolto numerose attività di ricerca in collaborazione con vari Atenei e molte realtà industriali.

Negli anni, ha tenuto numerosi corsi di formazione professionale e seminari presso gli Ordini degli Ingegneri delle Provincie di Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone, Treviso, Venezia, ma anche CISM (Centro

Internazionale Scienze Meccaniche di Udine) e numerosi ulteriori enti / Atenei, o Ordini degli Architetti, Collegi dei Geometri.

Di particolare rilievo la sua partecipazione a gruppi di lavoro e di studio e a commissioni, nazionali e internazionali, riguardanti varie problematiche strutturali. Dal 2015 è stato membro del Project Team SC4.PT3 – “Revised Rules for Connection in Composite Beams Using Modern Profiled Decking” incaricato della revisione dell’Eurocodice 4 (EN 1994-1-1) per strutture composte acciaio-calcestruzzo. Tra le numerose esperienze spiccano il Gruppo di studio che ha predisposto la norma CNR-DT 210/2013 “Istruzioni per il progetto, l’esecuzione e il controllo delle strutture di vetro”; il Gruppo di lavoro dell’UNI sulle strutture in vetro, la sottocommissione CEN GLASS 11 per la stesura del nuovo Eurocodice sulle strutture in vetro, e molte altre. Negli anni, ha fatto parte del Consiglio Scientifico del CRIACIV – Centro di Ricerca Interuniversitario di Aerodinamica delle Costruzioni e Ingegneria del Vento.

Claudio Amadio è stato inoltre Direttore, oltre che proponente e sostenitore, del Master Universitario di II° livello in “Progettazione Antisismica delle Costruzioni” (MUPAC), organizzato dall’Ateneo triestino presso il Polo Universitario di Gorizia dal 2007 al 2011.

Docente afferente al Dottorato di Ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile prima, e Ingegneria Civile e Architettura (Dottorato Inter-Ateneo tra le Università di Trieste e Udine) a partire dal 2016. Negli anni, è stato inoltre Coordinatore del Corso di Studi per la Laurea Triennale e Magistrale in Ingegneria Civile presso lo stesso Ateneo. Relatore di oltre 100 laureandi e numerosi Dottori di Ricerca, ha mantenuto viva, in tanti anni, la passione per la ricerca. Nella sua intensa attività ha sempre mostrato particolare interesse per le tematiche inerenti la formulazione di elementi finiti per lo studio di sistemi strutturali innovativi, la dinamica lineare e non lineare, l’analisi dei collegamenti semi-rigidi composti e dei telai composti semicontinui in zona sismica, la progettazione di travi composte acciaio-calcestruzzo, l’ottimizzazione strutturale e l’analisi sismica di svariate tipologie e sistemi strutturali. Si è dedicato inoltre anche allo studio del comportamento di strutture in muratura, pannelli sandwich, travi composte legno-calcestruzzo, unioni legno-legno, strutture speciali in acciaio, vetro o vetro-acciaio, e molti altri temi.

Lascia un gran vuoto tra tutti coloro che hanno avuto modo di incontrarlo in vari contesti di didattica e ricerca, e di confrontarsi fino all’ultimo su progetti in corso o di prossimo avvio, ma anche tra i numerosi studenti ed ex alunni, che in tanti anni ha continuato a motivare con la passione e dedizione di sempre.

Chiara Bedon, Salvatore Noè, Natalino Gattesco

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