Elena ha sempre avuto una straordinaria intelligenza, unita ad un animo gentile e infaticabile.
Intelligenza e positività erano doti necessarie perché una ragazza, seppur forte e decisa, potesse affrontare le immense aule d’Ingegneria del Politecnico di Milano, nel 1975, periodo in cui il rapporto tra donne e uomini al Poli era di una su cento. Ed Elena, insieme alle sue compagne di allora, erano delle vere coraggiose pioniere.
Elena il Poli lo ha affrontato e superato con grande passione e impegno, ottimi risultati, e molta soddisfazione.
Nel 1981 si è sposata con Mario cominciando con lui un percorso comune, congiunto, di vita e di lavoro.
È entrata nello Studio de Miranda Associati, allora guidato da Fabrizio de Miranda, e ha partecipato al progetto ed alla costruzione di tante strutture e ponti, sempre interessanti, vari e stimolanti.
Da giovane Ingegnere ha lavorato al progetto vincitore del Concorso Nazionale per un nuovo ponte ad arco sull’Adda tra Paderno e Calusco, il progetto Adda 80, al progetto con le snelle strutture in acciaio in vista della nuova Facoltà di Architettura di Milano, al progetto della nuova Fiera di Pordenone, con grande padiglione a volta, della chiesa con copertura in legno lamellare dedicata al beato Riccardo Pampuri a Peschiera Borromeo, del Palazzo di Giustizia di Legnano, degli edifici residenziali di via San Mamete, con corpi d’angolo sospesi, a Milano, e tanti altri.
Ha anche lavorato ad importanti ristrutturazioni di edifici storici, quali la Villa Tittoni Traversi di Desio o il bellissimo Palazzo Pitti a Firenze.
Elena ha anche sempre avuto una accentuata sensibilità architettonica, e sincera sintonia coi valori dell’estetica e dell’eleganza.
Ed il suo approccio all’Ingegneria si esprimeva nel coniugare le esigenze strutturali con la qualità formale di strutture e ponti, dando un bellissimo contributo alla qualità e all’espressività di molti progetti.
Da ingegnere Partner dello Studio ha gestito i progetti di ponti importanti, imponenti, difficili e avvincenti.
Ricordiamo ad esempio il Ponte Strallato in Val di Pai, in Provincia di Sondrio, un ponte che si lancia a sbalzo su una valle profonda ancorato al versante della montagna, il nuovo Ponte sullo Storstrom in Danimarca, il Ponte sulla Avenida Ayrton Senna a Rio de Janeiro, il ponte strallato sullo Shatt al-Arab a Bassora in Iraq, ed il Signature Bridge sullo Yamuna river a Delhi. Così come ha dato il suo prezioso apporto di sensibilità tecnica e architettonica nella concezione di ponti “simbolo”, come il grande Ponte Higuamo nella Repubblica Dominicana, il ponte strallato di Curitiba in Brasile, con la snella antenna fortemente inclinata a denunciare lo sforzo nella sospensione dell’impalcato, l’originale ponte ad arco sul San Bernardino a Verbania, i tre Ponti sospesi di Stadano-Aulla, Mulazzo e Castagnetoli in Lunigiana, tutte opere alla cui qualità formale ha certo dato un formidabile apporto.
Ed oltre che essere valente Ingegnere, capace di dare a questo nostro lavoro l’impegno e la dedizione che richiede e a volte pretende, non ha mai fatto mancare la massima cura e attenzione alla sua famiglia, alle figlie Chiara e Marta.
È anche stata fondatrice e artefice di Associazioni di Volontariato, attiva combattente nella lotta alle disabilità, mettendo in campo tutta la sua acuta intelligenza e la sua efficiente, sorridente e straordinaria disponibilità per gli altri.
Al CTA è stata vicina da sempre, partecipando ai Congressi sin dal 1981, a Palermo, presentando diverse memorie e articoli tecnici, e vivendo con attenta empatia la vita di questa nostra piccola grande comunità.
Ci ha lasciati dopo due anni di battaglia contro la malattia, combattendo con forza, discrezione e fierezza, il cui riverbero è rimasto impresso in tutti coloro che l’hanno conosciuta.
Il Consiglio Direttivo del Collegio dei Tecnici dell’Acciaio