Prof. Ing. Paolo Rigone, Ing. Paolo Giussani, Ing. Simona Limonta
Studio di Ingegneria Rigone, Milano

L’articolo proposto nel seguito approfondisce il comportamento dell’involucro edilizio soggetto ad eventi meteorologici estremi, quali uragani, tempeste di vento, ed azioni combinate di vento in pressione e depressione. L’analisi, frutto di un più ampio progetto di tesi, analizza l’azione del carico vento agente sui sistemi di facciata sommato alle forze di impatto ed urto dovuto agli elementi volanti trasportati con sé dal passaggio delle masse d’aria. L’eventuale rottura, o il cedimento delle componenti dell’involucro edilizio, determinano l’aumento delle pressioni interne della costruzione, esponendo il contenuto dell’edificio all’azione della pioggia battente. L’involucro edilizio, che rappresenta la barriera di protezione contro i fenomeni atmosferici, oltre che di separazione tra ambiente interno ed esterno, deve essere quindi progettato in relazione a tali azioni. Le normative adottate nel panorama internazionale dettano le linee guida per la definizione, realizzazione ed esecuzione di specifici test sui sistemi di facciata circa gli aspetti di resistenti agli uragani e ai tornado.

  1. INTRODUZIONE
    Il riscaldamento climatico a cui stiamo assistendo sta profondamente mutando la natura dei fenomeni meteorologici che avvengono sulla Terra. In tutto il mondo si sta assistendo a un’estremizzazione di tali eventi, sia in termini di frequenza che di magnitudo.
    Secondo l’Agenzia Ambientale Europea (AEA), tra il 1980 e il 2020, i disastri naturali in Europa hanno causato la morte di circa 140 mila persone e danni finanziari per oltre 520 miliardi di euro. In particolare, la quota maggiore delle ripercussioni economiche è stata causata in particolare dalle inondazioni (circa il 40%), seguite dalle tempeste di vento (25%), dalla siccità (circa il 10%) e dalle ondate di caldo (circa il 5%). […]

Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche, n. 3/2022.

Torna all’indice del numero.

Lascia un commento