Prof. arch. Alessandra Zanelli
Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano
Un edificio per uffici di sei piani si rinforza e si eleva a nove piani e cambia la sua pelle grazie a un virtuoso processo di smontaggio, riprogettazione e ri-manifattura di 3500 m2 di facciate. Il vecchio edificio è stato densificato dall’interno, ridimensionando l’ampia corte a favore dell’incremento degli spazi di lavoro e grazie al rapido accostamento di sistemi costruttivi leggeri. Le facciate disinstallate sono state rielaborate a poche miglia del cantiere in uno stabilimento temporaneo creato ad hoc per ridurre gli impatti dei trasporti.
Un’architettura che si trasforma
Le grandi trasformazioni delle città dense nei secoli sono sempre stata accompagnate da accesi dibattiti tra i fautori di radicali cambiamenti e i sostenitori della conservazione delle preesistenze. Gli uni motivati dall’inadeguatezza degli spazi alle rinnovate esigenze e spinti dall’inarrestabile progresso tecnico. Gli altri mossi dal rispetto dell’aura dei luoghi e dalla convinzione che l’adattamento di funzionalità nuove a patrimoni antichi possa scongiurarne l’usura del tempo.
Quale posizione assumere oggi? È lapalissiano che la materia architettonica non possa eludere i ben noti principi di conservazione della massa e dell’energia e che questo sta diventando sempre più un problema con cui fare i conti. In questi decenni abbiamo anche acquisito consapevolezza di quanto impatti la gestione degli edifici sullo stato di salute dell’intero pianeta. Dovremmo dunque domandarci quali trasformazioni dell’ambiente costruito siano globalmente e localmente appropriati, per invertire la rotta verso l’ebollizione del pianeta.
Oggi il mercato ci spinge a coltivare l’illusione che quello che non serve più alla parte del mondo più evoluto possa essere rimesso in circolo per un po’, per giovare ad altre catene produttive o forse per alimentare il sogno di sviluppo di altre parti del mondo. Anche nel settore delle costruzioni sono in corso autorevoli studi e numerosi programmi di ricerca finalizzati a sperimentare come lo scarto di una filiera produttiva possa virtuosamente diventare materia prima per un’altra.[…]
Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche n. 4/2023.