Prof. Ing. Pierangelo Pistoletti – Ing. Luca Crespo – Ing. Marcello Vaccarezza | Seteco ingegneria S.r.l.
Prof. Ing. Piergiorgio Malerba – Ing. Paolo Galli – Ing. Alessandro Albertin | Malerba Ingegneria Strutturale

Il Ponte San Michele è una struttura ad arco reticolare a via superiore, costruito integralmente in ferro-agglomerato e realizzato tra il 1887 ed il 1889. L’impalcato è a doppia via, superiormente stradale ed inferiormente ferroviaria. Capolavoro dell’archeologia industriale italiana, è una struttura unica nel suo genere in quanto è attualmente l’unico ponte di questa tipologia ed epoca ad essere in esercizio. Nel settembre 2018 il Ponte è stato chiuso a seguito delle risultanze dell’ultima verifica strutturale e del sopralluogo sull’opera svolti dai tecnici di R.F.I. La struttura è quindi stata oggetto di un’importante attività di indagine, modellazione, progettazione e adeguamento al fine di ripristinarne i necessari livelli di sicurezza per la riapertura al traffico, dapprima stradale e, due anni dopo la sua chiusura, alla circolazione ferroviaria.
Il pregio architettonico dell’opera, la presenza di un materiale base originale non saldabile e le prescrizioni progettuali tipiche dei ponti ferroviari hanno quindi rappresentato una sfida per la concezione e la realizzazione dei rinforzi, nonché per l’ottimizzazione dei dettagli di collegamento tra gli elementi di nuova progettazione e quelli della struttura storica originale.

1. IL PONTE SAN MICHELE SULL’ADDA
Una delle più notevoli conquiste tecnologiche, formali ed estetiche dell’architettura di ogni tempo è rappresentata dall’avvento delle costruzioni in acciaio, in particolare con struttura reticolare, della cui tipologia i grandi viadotti ad arco costituiscono senza dubbio l’apice.
La fine del 1800 vide il diffondersi della rete ferroviaria in tutto il mondo e in particolare nel continente Europeo. Questa evoluzione richiese opere civili del tutto innovative e di grande impegno.
Il Ponte Maria Pia (1875-1877, Portogallo), il Ponte Dom Luis I (1866, Portogallo), il Ponte Garabit (1880-1884, Francia), il Ponte San Michele (1887-1889, Italia) e il Müngstener Brücke (1893-1897, Germania), rappresentano un patrimonio eccezionale di ponti ad arco in ferro, con una campata superiore a 150 m.
I loro luoghi naturali, le loro storie e le coraggiose e raffinate soluzioni tecniche adottate in fase di progetto e in fase di costruzione hanno portato comuni cittadini e Autorità a proporli come Patrimonio dell’Umanità. Il ponte di San Michele sull’Adda fu progettato da Jules Röthlisberger (Neuchâtel, 1851; Neuchâtel, 1911) per la Società Nazionale Officine di Savigliano nell’anno 1886 e costruito tra gli anni 1887-1889 [1], [2], [3]. La campata principale è di 150 m, la freccia in chiave è di 37,5 m, l’impalcato è continuo su otto campate di 33,25 m, con due gallerie lunghe 19 m ai due accessi da Paderno e da Calusco, per una lunghezza totale di 304 m. La sezione è quella di un ponte a due vie: l’impalcato inferiore serve la linea ferroviaria tra Bergamo e Milano, quello superiore serve la Strada Provinciale n°54, importante nel collegamento tra le province di Bergamo e Lecco.[…]

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