L’obiettivo di migliorare la produttività del settore delle costruzioni facendo leva sulla digitalizzazione dei processi e dei dati ad essa correlati è stato definito come uno dei principali megatrend da parte di alcune importanti istituzioni nord-europee. È indubbio che, al contrario di settori tecnologicamente evoluti come quello aereonautico, navale, automobilistico e meccanico, le attività di sviluppo e costruzione dei progetti edili, civili ed infrastrutturali non abbiano ancora saputo trarre considerevole vantaggio dalle significative novità e innovazioni che le nuove tecnologie informatiche e comunicazionali hanno di recente reso disponibili. Imprese, progettisti, consulenti, organizzazioni professionali, associazioni ed istituti di settore, centri di ricerca e di formazione, enti normatori nazionali, convergono nel considerare il BIM come un enorme potenziale da sfruttare per contribuire a riportare in positivo il trend di produttività del comparto.
Le Istituzioni Europee hanno avviato le tappe di lavoro necessarie per poter recuperare il gap attuale puntando proprio sul complesso di tecniche emergenti per lo più basate sulle potenzialità della modellazione 3D grafica ed informativa e su opzioni collaborative sviluppatesi attorno al concetto di “Common Data Environment”. Il processo viene genericamente identificato con il termine “BIM – Building information Modelling”. In questa fase hanno grandissimo rilievo i formati aperti e le standardizzazioni normative:
- ISO – International Organization for Standardization – sta procedendo verso il consenso internazionale su un nuovo testo normativo predisposto dal gruppo ISO TC59/SC13: “ISO 19650 –Specification for Information management for the capital/delivery phase of construction projects using building information modeling”, che con ogni probabilità costituirà a partire dal 2018/2019 il punto di riferimento per l’applicazione delle procedure BIM in tutto il mondo.
- CEN – European Committee for Standardization – in cooperazione con gruppi di lavoro ISO e nel rispetto degli accordi di Vienna per una proficua collaborazione reciproca nell’emanazione di norme quanto più possibile coerenti a livello internazionale, ha aperto da oltre due anni il tavolo di lavoro TC 442 dal titolo: “Building Information Modeling“.
- UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione – in anticipo in questa direzione nel pubblicare già lo scorso anno alcune parti della nuova serie normativa volontaria “UNI 11337 – Gestione digitale dei processi informativi delle Costruzioni – Edilizia e Opere di Ingegneria Civile“.
La norma affronta la standardizzazione del metodo, delle figure deputate a condurlo a termine, delle modalità di condivisione delle informazioni nei nuovi formati aperti 3D, evoluzione degli elaborati grafici cartacei e digitali. Laddove applicata, aprirà la porta alle nuove tecnologie digitali oggi mature: internet, il cloud, la progettazione 3D, la condivisione delle informazioni su device mobili e l’IoT (Internet of Things), applicato alle opere edili/infrastrutturali. UNI 11337 orienta la filiera ad applicare i processi secondo schemi corretti, condivisi e congruenti, risolvendo così prassi non ottimali, come quella di implementare modelli 3D soltanto a valle delle progettazioni tradizionali, che rappresentano l’opposto di quanto invece si dovrebbe perseguire: progettare con i modelli, utilizzarli per prendere decisioni e automatizzare il più possibile l’estrazione degli elaborati grafici tradizionali 2D limitandoli alla misura strettamente necessaria.
- Il MIT – Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti – si appresta a emanare un decreto in applicazione delle road map per l’inserimento delle procedure BIM negli appalti pubblici con l’attuazione dell’articolo 23, comma 13, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 che richiedeva di stabilire per l’appunto: “per l’affidamento dei contratti pubblici, modalità e tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche”, in altre parole “il BIM”.
La digitalizzazione è alle porte e approfittarne e applicarla anche nel settore delle costruzioni è una necessità alla quale non ci si può sottrarre senza il rischio di non essere poi in grado di competere come costruttori e progettisti europei, internazionali o nazionali. La filiera dunque deve piuttosto approfittare dei risparmi economici e dei vantaggi qualitativi che l’applicazione di questi metodi permette di conseguire.
Per raggiungere obiettivi significativi entro tempi adeguati il comparto ha sicuramente necessità di sviluppare una serie di attività primarie:
- la standardizzazione di procedure e formati di collaborazione, funzionali al tempo stesso al settore privato e pubblico;
- una formazione tecnica diffusa e adeguata;
- una miglior capacità di gestire e utilizzare le modellazioni virtuali;
- la disponibilità di banche dati di prodotto in forma digitale e costantemente aggiornate;
- incentivazioni, ricerca, sviluppo e innovazione, orientati al raggiungimento del “BIM level 3”.
La digitalizzazione non è fine a se stessa: non si digitalizza soltanto perché oggi ciò risulta di moda, realizzabile e accessibile, lo si fa piuttosto perché da essa ne conseguono opportunità inimmaginabili su molti fronti quali il controllo automatizzato o semi-automatizzato dei dati e delle informazioni attuato nei limiti oggi consentiti dallo stato dell’arte del Model-Cheking e del Code-Checking, la restituzione dei dati verso la proprietà/committenza in formato riutilizzabile nel contesto di tutto l’arco di vita utile dell’opera, la costruzione di banche dati con informazioni più omogenee e più riutilizzabili nel tempo di quanto non lo siano state quelle non espresse su base digitale e non computabili.
Date queste premesse, si può piacevolmente notare come la rivista Costruzioni Metalliche, tradizionalmente orientata alle implicazioni progettuali e costruttive per le opere in carpenteria metallica, abbia anch’essa recepito la necessità di ampliare ed estendere i temi trattati avviandosi a considerare molti degli aspetti e delle implicazioni che la digitalizzazione comporta.
Paolo Odorizzi
Direttore tecnico Harpaceas Srl
Delegato nazionale UNI presso il
Technical Committee 442, il
tavolo di lavoro CEN – European
Committee for Standardization
– per la standardizzazione
semantica delle informazioni
nel ciclo di vita delle opere
costruite.