Dott. ing. Mauro Eugenio Giuliani
Direttore Generale Redesco Progetti srl
Dott. ing. Fabio Capsoni
Partner Redesco Progetti srl
Podium Hadid è un progetto per spazi commerciali a servizio dell’area di City Life, posizionato ai piedi della Torre Hadid, che include un centro commerciale e sette sale cinematografiche. L’edificio si sviluppa come una sorta di loop in cui l’architettura dell’edificio si ripiega su se stessa, seguendo un andamento dinamico il cui linguaggio risulta integrato con quello della torre Hadid alla quale è direttamente connesso. Il Podium si innesta sulla grande piastra di tre piani interrati che fa da base alla piazza e ospita i parcheggi, realizzata con una struttura in cemento armato dalla maglia ortogonale regolare. Generato come una forma libera, l’edificio di Hadid deve invece essere risolto con una struttura che, per ragioni geometriche, non può essere allineata alla sottostante ed è dunque caratterizzata da una estrema complessità. A questa concorre la modulazione degli spazi cinema, anch’essi sfalsati rispetto alla maglia sottostante, l’inserimento di giunti acustici per l’isolamento delle sale e la grande dimensione delle luci delle travi di copertura del centro commerciale, che include un lucernario in ETFE di grandi dimensioni. La struttura presenta poi una serie di complessità ulteriori date dalla forma dell’oggetto architettonico e risolte grazie a un dominio sulle strutture, reso possibile da una accurata metodologia di lavoro. Nonostante infatti le soluzioni finali utilizzate siano quelle tradizionali della carpenteria metallica declinate in tutti i loro aspetti, la generazione del progetto strutturale avviene in modo totalmente informatizzato attraverso algoritmi grafici, che trasformano i vincoli impostati dal progettista in un modello geometrico di calcolo, da cui poi ripartire per impostare il progetto BIM. Antitetico rispetto al metodo con cui Redesco normalmente opera, questo progetto rappresenta un esempio di struttura funzionale alla generazione della forma architettonica, senza che tra le due abbia luogo un vero e proprio dialogo, se non a livello del processo. Permane comunque, come in tutti gli altri progetti, una ricerca dell’ottimizzazione – minima energia, minimo peso, minimo dispendio etc. – che permette di risolvere la complessità con gesti misurati pur nella declinazione di elementi sempre diversi.
Leggi l’articolo intero sul numero 4/2019 di Costruzioni Metalliche.