La Bulloneria Strutturale è oggetto ormai da qualche tempo di una profonda e qualificata revisione normativa in ambito europeo, che ne ha “rivoluzionato” la filosofia non solo dal punto di vista del produttore (caratteristiche dei materiali, produzione, controllo di qualità, modalità di fornitura) o dell’utilizzatore (acquisto, conservazione, montaggio, controllo), ma anche del progettista, al quale mette ora a disposizione, con gli Eurocodici, precise e articola-te procedure di calcolo. E tutti gli attori del processo – costruttore, utilizzatore, progettista – si devono confrontare anche con la norma EN 1090-2 di esecuzione delle strutture di acciaio, via via revisionata e ormai indicata dalle NTC2018 come la norma con la quale realizzare le strutture in acciaio, nella quale trovano spazio i collegamenti strutturali e la bulloneria in par-ticolare.
A fronte delle novità proposte, ma soprattutto per la “nuova filosofia” introdotta dalla nor-mativa (e forse proprio per questa), si è dovuto registrare una risposta piuttosto lenta e a volte disordinata, da parte dei destinatari che devono applicare e realizzare il cambiamento.
Alla base della normativa europea – sostanzialmente recepita anche in Italia dalle NTC – c’è una forte riqualificazione del componente bullone, direi a 360°, che restituisce la dovuta “di-gnità” a un componente strutturale considerato sino ad ora quasi di serie B.
Il fabbricante di bulloneria, per essere autorizzato a marcarla CE, deve ora produrre nel ri-spetto di rigorosi criteri qualitativi, che coinvolgono in particolare materiali, standard produt-tivo, tracciabilità dei lotti.
Il bullone dovrà essere testato secondo procedure regolamentate dalla norma, per ricavarne le caratteristiche di serraggio completo di dado e rondelle. Deve quindi essere consegnato all’utilizzatore o già assiemato, se in classe K2, oppure con dado e rondelle imballati a parte ma comunque provenienti da un unico lotto esteso se in classe K1.
L’acquirente ha così a disposizione un prodotto di qualità che, proprio perché tale, dovrà trat-tare e conservare con cura. Lo deve montare come un “assieme unico”, proveniente da un ben preciso lotto esteso rintracciabile, non più quindi come il generico assiemaggio di vite, dado e rondella della più diversa e spesso sconosciuta provenienza.
E il progettista? La norma lo “solleva” dalla responsabilità di calcolare o comunque di deci-dere la coppia di serraggio da applicare in fase di montaggio senza però avere sotto controllo tutti gli elementi. È già stata ottenuta a monte dal produttore, che dichiara sull’imballo del prodotto il coefficiente k e la coppia stessa.
Questo Quaderno tecnico fa parte della nuova serie realizzata dal CTA – Collegio dei Tecnici dell’Acciaio, come supplemento della rivista Costruzioni Metalliche, ed ha lo scopo di fornire un insieme coordinato di informazioni aggiornate ai tecnici e ai progettisti che operano nel campo della costruzione metallica, anche quelle non strettamente legate alla progettazione, analizzando il tema “bullone” nei suoi diversi aspetti, dalla normativa alla fabbricazione, dalla fornitura al montaggio.
Dell’ attuale normativa vengono analizzati i punti qualificanti e le problematiche che ha inte-so chiarire, ma anche i dubbi e le critiche che ne accompagnano l’applicazione.

Per l’acquisto clicca qui

L’AUTORE

 

Lascia un commento