Prof. Ing. Pierangelo Pistoletti, Ing. Paolo Maestrelli, Ing. Simone Varni, Ing. Marco Chinchio
Seteco ingegneria S.r.l.

Il nuovo ponte sul fiume Okavango è un impalcato in sezione mista a via superiore lungo 1161 m, suddiviso in tre distinte porzioni strutturali: le due rampe di accesso a travata continua, di lunghezza complessiva 110,5 m per la riva sinistra e 560,5 m per la riva destra, ed un ponte strallato nella zona di attraversamento del fiume Okavango a cinque campate in schema di trave continua (luci 43,7-100-200-100-43,7 m). Di queste, la prima e l’ultima sono in schema di semplice appoggio mentre il tratto centrale è sostenuto da 36 coppie di stralli a fili paralleli, a passo 10 m sull’impalcato; questi sono collegati ad una coppia di antenne in acciaio, di altezza 43 m, con una caratteristica forma a “zanna di elefante”, interamente ispezionabili al loro interno.La sezione trasversale dell’impalcato è costante per tutto lo sviluppo dell’opera. La larghezza totale della soletta è di 12,4 m, di cui 7,3 m carrabili, sorretta da due travi principali in acciaio con sezione a doppio T ad interasse di 6,2 m, di altezza costante pari a 2 m, ed una trave di spina in asse tracciato appoggiata sui traversi. Nell’articolo sono descritte sia le soluzioni progettuali adottate per le varie porzioni del ponte, sia le procedure di montaggio per la realizzazione dell’opera. In particolare, si vedrà come per la costruzione delle rampe di approccio, della coppia di antenne e parte dell’impalato strallato siano state impiegate gru di grande portata mentre, per le porzioni centrali delle campate da 200 m, si siano impiegati pontoni per l’avanzamento a sbalzo e la chiusura in mezzeria dell’impalcato.

1. INQUADRAMENTO DELL’OPERA
L’Okavango River Brige in Mohembo Village (Botswana) è un viadotto stradale e pedonale di attraversamento del fiume Okavango, immediatamente prima che questo si apra nel suo famoso delta, uno degli ecosistemi più insoliti del pianeta e patrimonio UNESCO. È attualmente il più grande ponte a struttura strallata presente in Botswana (figura 1).
L’opera nasce dall’esigenza di collegare i territori posti sulla sponda sinistra del fiume, lato Seronga, con la direttrice principale che costeggia la sponda destra. Prima del completamento del viadotto era possibile raggiungere questi paesi solamente mediante un’imbarcazione in grado di traghettare un paio di veicoli per volta da una parte all’altra del fiume. Per questi territori, che già ospitano alcune importanti riserve naturali, il governo del Botswana ha pianificato diverse opere infrastrutturali che consentissero un rapido sviluppo delle attività turistiche, sempre più ricercate. Tra le difficoltà legate alla posizione geografica è da considerare anche la morfologia propria delle aree di cantiere: sebbene l’alveo da attraversare sia di circa 150 m, l’opera attraversa una striscia golenale di circa 1 km che, annualmente con la stagione delle piogge, viene completamente allagata (figura 2).[…]

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