Ing. Michele LanzaIIS , Istituto Italiano della Saldatura

Il recente convegno sui ponti storici ha messo in evidenza diversi aspetti interessanti, legati alla efficace ed economica gestione delle opere: oltre alle opere uniche che fanno storia a sé stante e per le quali qualunque tentativo di codifica stretta delle modalità ispettive e delle competenze necessarie alla loro manutenzione sarebbe velleitario, ci sono tante opere metalliche e non, che pur non rivestendo ancora carattere di storicità, è conveniente che svolgano ancora a lungo il loro servizio a vantaggio di chi ne ha la proprietà o la gestione e in generale a vantaggio della comunità degli utenti.

La migliore garanzia di mantenere efficiente e sicura un’opera è verificarne lo stato attraverso ispezioni dirette. Oggi si parla molto di monitoraggio strutturale e le tecniche di rilievo si sviluppano a tutto vantaggio della economicità e della sicurezza. L’ispezione diretta non si deve intendere come un arcaico metodo che sopravvive solo in virtù della non ancora completa maturazione del monitoraggio da remoto; anzi la verifica saltuaria ma puntuale dello stato dell’opera è integrativa del monitoraggio, tutt’altro che sostitutiva o conflittuale con esso.

La base di tutto il complesso castello di informazioni e della loro gestione per la piena disponibilità dell’opera e per la programmazione della manutenzione sta, a mio parere, nella competenza del personale ispettivo. È necessario cogliere in poco tempo cosa è causa di preoccupazione, quanto estesa tale preoccupazione sia, se ciò che si è visto è sufficiente a esprimere un giudizio “esperto” o se occorra altro e con quale urgenza. Perciò è importante l’esperienza dell’Ispettore, ma è opportuno che una formazione qualificata renda confrontabile il giudizio di persone diverse in presenza di un medesimo problema.

Ovviamente la questione non è nuova: per garantire la durabilità del patrimonio infrastrutturale, è necessaria una efficace manutenzione che a sua volta è fortemente condizionata dalle modalità di valutazione dello stato di conservazione dell’opera e quindi dall’ispezione e dal controllo.

Tra i tanti fattori che condizionano il risultato ispettivo (disponibilità dei dati geometrici e ambientali, di pregresse ispezioni, accessibilità al sito e agli elementi strutturali principali e altri ancora), vogliamo in questa sede soffermarci sulla necessità di competenza specifica delle figure professionali coinvolte in tutte le fasi di gestione e di esecuzione diretta delle attività di ispezione e controllo. Per tali figure è stato anche coniato un nome che si è consolidato negli ultimi lustri e consente, almeno per gli addetti ai lavori, una certa riconoscibilità. Si tratta dell’Ispettore di Strutture in Servizio o In Service Inspector, figura non ancora codificata normativamente ma già nei fatti riconosciuta da Committenti maggiormente strutturati.

L’In Service Inspector è un professionista con competenze di tipo trasversale, che si adatta alla interpretazione delle anomalie rilevabili su un’opera e fornisce le informazioni necessarie per la progettazione degli eventuali interventi di approfondimento di indagine, progettazione di interventi di rinforzo e ripristino funzionale, manutenzione in genere.

È quindi figura diversa dall’operatore dei controlli non distruttivi, così come ovviamente dal manutentore o dal progettista; tuttavia, di queste competenze specialistiche ha le nozioni indispensabili per una fruttuosa interazione e collaborazione con le altre figure professionali coinvolte nella garanzia di affidabilità di un’opera.

Per tali caratteristiche la figura, che ci proponiamo di contribuire a formare, è richiesta sempre con maggiore frequenza da enti gestori di primaria importanza nazionale e costituisce titolo preferenziale anche in bandi ove non venga esplicitamente richiamata. La figura di In Service Inspector si pone in analogia a quanto già da decenni disponibile nel campo della impiantistica industriale, dove ad esempio le figure API 510 Pressure vessel Inspector, API 653 Storage Tank, API 570 Process Piping Inspector, ASME Plant inspector, trovano costante impiego nella gestione in sicurezza delle attrezzature e dei componenti.

A questo scopo e proprio a partire dalla pluridecennale esperienza nella formazione e certificazione di Ispettori di Impianto, il Gruppo Istituto Italiano della Saldatura ha avviato un programma didattico dedicato, e da alcuni anni IIS CERT, società del Gruppo Istituto Italiano della Saldatura, ha accreditato uno schema proprio di certificazione del In Service Inspector di opere civili che è dal 2021 riconosciuto da ACCREDIA e che si cerca di proporre anche in sede di normazione nazionale.

In estrema sintesi, le figure di In Service Inspector sono immaginate su tre livelli con competenze e responsabilità crescenti:

A titolo di esempio mostriamo qui un fac simile del certificato che si ottiene a seguito della fruizione del corso, del superamento di un esame e della documentazione di esperienza.

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