Renato Morganti
Professore Ordinario di Architettura Tecnica presso l’Università degli Studi dell’Aquila
Danilo Di Donato, Alessandra Tosone, Alessandra Bellicoso, Matteo Abita
Professori Associati in Architettura Tecnica presso l’Università degli Studi dell’Aquila
Laura Ciammitti, Simone Rea
Assegnisti di Ricerca presso l’Università degli Studi dell’Aquila
Alessia Panepucci
Dottoranda presso l’Università degli Studi dell’Aquila
La ricerca “ST3P+L. Building and Circular Economy. Steel from production to post–production. Law and responsibility issues” mira a definire metodi e strumenti per il riuso di componenti edilizi in acciaio provenienti da dismissione del patrimonio edilizio in Italia. La ricerca propone un cambio di paradigma verso il riuso, analizzando le esperienze che prefigurano l’ambito operativo, l’evoluzione normativa e gli scenari futuri riferibili all’innovativo concetto di “post–produzione”, strumento chiave per una transizione sostenibile.
1. INTRODUZIONE
Il Green Deal Europeo1, avviato nel 2019, e il successivo Circular Economy Action Plan 2 del 2020, costituiscono il fondamento teorico e individuano l’ambito operativo di una ricerca che vuole proporre metodi e strumenti per il riuso di componenti edilizi in acciaio provenienti da processi di dismissione del patrimonio costruito italiano. Finanziata da Next Generation EU, la ricerca “ST3P+L. Building and Circular Economy. Steel from production to post–production. Law and responsibility issues 3” si colloca nel solco di studi, sia europei che no, di recente approdati a primi risultati, in parte recepiti anche dalla norma UNI CEN/TS 1090–201:2025.
Questa specifica tecnica tratta il tema del riutilizzo dell’acciaio strutturale e definisce un quadro regolamentare comunitario, la cui attuazione è però affidata ai singoli paesi dell’Unione, chiamati a proporne integrazioni adeguate ai contesti operativi di riferimento. Coerentemente con tali sviluppi, la ricerca intende valutare in che modo gli indirizzi generali della UNI CEN possano trovare una peculiare caratterizzazione nel contesto italiano, e in che modo inserire all’interno di una futura filiera del riuso anche i componenti che la stessa norma non contempla. Per conseguire questi obiettivi, il presente studio è stato organizzato in una sequenza organizzata di fasi, che dall’analisi preliminare dell’ambito operativo, utile alla caratterizzazione di un repertorio delle strutture in acciaio e alla ricostruzione del quadro normativo italiano, ha portato alla definizione di molteplici scenari applicativi, funzionali alla riduzione degli impatti ambientali dovuti all’industria delle costruzioni. L’ultima fase ha riguardato l’ideazione di un passaporto del componente quale presupposto per l’avvio di procedure propedeutiche al riuso. Attraverso un puntuale confronto con analoghe esperienze europee, il saggio vuole mostrare come la ricerca possa contribuire allo sviluppo di una filiera del riuso nell’industria delle costruzioni in Italia. […]
Leggi l’articolo completo su Costruzioni Metalliche n. 5/2025.