Antonio Formisano, Gianmaria Di Lorenzo, Eleonora Colacurcio,
Agustina Di Filippo, Alfredo Massimilla e Raffaele Landolfo
Department of Structures for Engineering and Architecture, University of Naples “Federico II”
Dagli anni ‘80 del secolo scorso l’utilizzo di strutture additive esterne in acciaio è considerata una delle tecniche più idonee sviluppate per il retrofit sismico di strutture in cemento armato esistenti a bassa capacità dissipativa. Questa tipologia strutturale in acciaio, denominata esoscheletro, fece la sua prima apparizione nei primi codici giapponesi e americani che si occupavano di problematiche di riabilitazione strutturale, che furono messe in pratica attraverso molti interventi nel corso degli anni, soprattutto in zone ad alto rischio sismico. Oggi la diffusione degli esoscheletri è dovuta non solo alla capacità di essere installati senza interrompere l’operatività dell’edificio, ma anche alla loro potenzialità per l’adeguamento integrato del sistema edilizio. Nel presente lavoro, dopo uno stato dell’arte sulle principali ricerche e applicazioni sugli esoscheletri in acciaio, è stata eseguita la loro classificazione tipologica e la definizione dei parametri chiave del progetto. Infine, a scopo illustrativo, è stata mostrata l’applicazione degli esoscheletri in acciaio a due casi studio: la scuola secondaria “G. Parrozzani” nell’Isola del Gran Sasso, una frazione di Teramo, ed un capannone industriale sito a Mirabello, in provincia di Ferrara.
INTRODUCTION
Seismic upgrading of existing reinforced concrete buildings, often characterized by a high seismic vulnerability due to several factors, such as the absence of seismic standards and/or durability problems of the constitutive materials, are possible through the use of a wide range of strategies and techniques. Alongside the use of traditional systems, the simultaneous progress in both fields of materials science and structural engineering, has allowed the spread of innovative techniques, mainly based on steel systems (Mazzolani, 2007), in the main national and international standards and guidelines dealing with structural rehabilitations (JBDPA, 2001; CEB-FIB, 2003; Dolce and Manfredi, 2011). In addition, 4.0 industry and BIM process led to the development of new design methodologies focused on a smarter planning of the intervention, which considers a global analysis of the structure life cycle (Formisano et al., 2017; Vitiello et al., 2019). […]
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