Questo numero di Costruzioni Metalliche è un omaggio ad una delle costruzioni più importanti realizzate negli ultimi anni: parliamo del MOSE, acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, che ha occupato tante pagine dei giornali, ma poche pagine delle riviste specializzate di ingegneria come la nostra.

Ecco allora che, passate o sopite tante polemiche, possiamo analizzare questa opera nei suoi risvolti tecnici di notevole difficoltà, sia per le grandi dimensioni della stessa, sia per l’interazione suolo struttura, sia per le tecniche di prefabbricazione montaggio e difesa dalla corrosione, fino al controllo e al monitoraggio in opera di ogni componente.
È stata una grande sfida per l’ingegneria italiana, oggi spesso messa sotto processo sull’onda di sfiducia che percorre tante testate giornalistiche. La sfida sembra ora vinta ed il pericolo dell’acqua alta a Venezia sembra ridimensionato e sotto controllo.
È stato possibile trattare l’argomento sulla nostra rivista grazie all’aiuto di molte persone che ci sembra corretto ringraziare: il Consorzio Venezia Nuova ed in particolare la dott.ssa Monica Ambrosini, gli ingegneri Enrico Pellegrini. Gian Paolo Colato, Alberto Fisichella e Matteo De Lazzaro.

Non possiamo poi dimenticare l’aiuto datoci dal nostro past President Alberto Miazzon, che ci ha dato l’ispirazione a costruire il numero, e la società Fagioli che ha già scritto sul MOSE in questa rivista ed in occasione del Congresso CTA del 2019.
Sul tema acciaio-acqua arricchiscono il numero altri interessanti articoli, come quello di Anna Dalla Valle su un progetto residenziale innovativo basato sul concetto di acqua come nuova forma di territorio. quello di F. Bolzoni, A. Brenna e M. Ormellese sul tema della corrosione e protezione delle strutture offshore e la rievocazione storica delle costruzioni delle fondazioni in alveo di molti importanti ponti ferroviari di inizio secolo, dovuta al gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile-Architettura e Ambientale dell’Università degli Studi dell’Aquila.